Essere morsi da un cane non è un eventualità così insolita. In Italia sono state registrate 64 persone aggredite da cani nei primi tre mesi del 2023. Dei 53 adulti aggrediti, 24 sono finiti in ospedale con ferite profonde, mentre altri se la sono cavata con prognosi comunque spesso non inferiori ai 20 giorni.
Nell’ambito della responsabilità di terzi, i casi di morso di cane sono tra gli casi più comuni.
La responsabilità del proprietario:
Secondo la legge italiana, il proprietario di un cane è sempre responsabile per i danni causati dall’animale, a meno che non dimostri che l’evento si è verificato per caso fortuito . Questa responsabilità si estende anche se il cane è smarrito o fuggito. Si tratta, quindi, di quella che comunemente viene chiamata responsabilità oggettiva, ossia una responsabilità per un fatto di cui si potrebbe non avere alcuna colpa. Questo perché il proprietario del cane deve adottare tutte le misure possibili per scongiurare il rischio di lesioni ad altre persone.
In caso di morso di cane, il danneggiato ha diritto al risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale subito. Il danno patrimoniale comprende tutte le spese sostenute dal danneggiato per le cure mediche e per il ripristino della propria salute, mentre il danno non patrimoniale riguarda il danno morale e psicologico subito dal danneggiato .
Il risarcimento di 90 mila euro a Trento
In molti casi, i proprietari di cani che hanno causato danni a terzi sono stati costretti a pagare decine e decine di migliaia di euro come risarcimento.
È il caso di una signora che nel 2013 ha subito un’aggressione da parte di un cane e ha ottenuto un risarcimento pari a 90 mila euro stabilito dal Tribunale di Trento. Secondo la ricostruzione dei fatti la donna passeggiava indisturbata quando il cane la avrebbe aggredita causandole una ferita che ha necessitato una sutura di 30 punti. Nonostante il tentativo di difesa del proprietario del cane, che sosteneva fosse stato il comportamento imprudente della donna a suscitare la reazione del cane, il giudice ha deciso di dar credito alle testimonianze. Le testimonianze davano un’altra versione dei fatti, il cane sarebbe stato infatti sprovvisto di museruola e legato ad un guinzaglio eccessivamente lungo. La responsabilità è stata dunque rinvenuta unicamente in capo al proprietario del cane che non avrebbe adottato le misure possibili per scongiurare il rischio.
Come comportarsi in caso di morso di un cane?
Per ottenere il risarcimento del danno causato dal morso di un cane, il danneggiato deve prestare molta attenzione nelle prime fasi per assicurarsi di non fare passi falsi che renderebbero più difficile il lavoro successivo.
In primo luogo, è necessario segnarsi le generalità del padrone del cane o di chi lo aveva in custodia al momento del fatto. In prospettiva di voler far valere i propri diritti è sempre bene farsi rilasciare una dichiarazione da parte del padrone del cane dalla quale emerga la descrizione dei fatti accaduti e le modalità dell’incidente. Inoltre, è importante avvisare le autorità, in caso di scarsa collaborazione da parte del padrone dell’animale.
Per quanto riguarda l’accertamento del danno fisico, è molto importante fare un primo accesso in pronto soccorso per avere un documento che provi la correlazione tra il danno e la causa effettiva. Successivamente si potranno effettuare ulteriori visite più specifiche per quantificare l’entità del danno, anche psicologico.
Una volta raccolte queste informazioni, il danneggiato può procedere con la denuncia del fatto presso le autorità competenti.
Una volta presentata la denuncia, è necessario rivolgersi ad un esperto dei risarcimenti. L’esperto valuterà il caso e procederà con l’invio della richiesta di risarcimento.
È importante affidarsi ad un esperto poichè il risarcimento del danno avverrà solo se sussistono i presupposti per richiederlo e commettere degli errori nel procedimento potrebbe portare ad un rifiuto del pagamento.